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Categoria

Saperi Tecnici e Artigianali

Tag

DOVE

Cantù (CO), Lombardia - Italia

CHI

ABC Merletti Ricami ABC Merletti Ricami
(scuola di merletto)
Accademia Merletti De Amicis Accademia Merletti De Amicis
(scuola di merletto)
Associazione Culturale "Il Merletto" Associazione Culturale "Il Merletto"
(associazione di merletto)
Civiltà Cooperativa canturina Civiltà Cooperativa canturina
(manifattura merletti)
Comitato per la Promozione del Merletto Comitato per la Promozione del Merletto
(associazione di merletto)
Cooperativa Produzione Merletti Cooperativa Produzione Merletti
(cooperativa merletti)
Corbetta Paola Corbetta Paola
(merlettaia)
E.n.a.i.p. Lombardia E.n.a.i.p. Lombardia
(associazione di merletto)
Gruppo amatoriale "Incontri con il tombolo" Gruppo amatoriale "Incontri con il tombolo"
(associazione di merletto)
Gruppo Merletti Circoscrizione 7 Gruppo Merletti Circoscrizione 7
(scuola di merletto)
Manifattura Merletti Giorgio Galbiati Manifattura Merletti Giorgio Galbiati
(manifattura merletti)
Marelli Ernesta Marelli Ernesta
(merlettaia)
Marelli Pizzi e Ricami Marelli Pizzi e Ricami
(manifattura merletti)
Mazza Maria Chiara Mazza Maria Chiara
(merlettaia)
Meroni Giuseppina Meroni Giuseppina
(merlettaia)
Molteni Porta Adele Molteni Porta Adele
(merlettaia)
Montorfano Carla Montorfano Carla
(merlettaia)
Montorfano Mariangela Montorfano Mariangela
(merlettaia)
Scuola "Fili in concerto" Scuola "Fili in concerto"
(scuola di merletto)
Tagliabue Flavia Tagliabue Flavia
(merlettaia)
Taiana Maria Piera Taiana Maria Piera
(merlettaia)

Merletto del Canturino

(Pizzo)

La lavorazione dei merletti a fuselli ha rappresentato per secoli un'attività molto diffusa nel territorio cosiddetto "Canturino". Cantù, Carimate, Novedrate, Figino, Mariano, Cucciago e altri paesi ancora sono stati per secoli importanti centri di produzione del merletto a fuselli. Si parla di "pizzo di Cantù" per l'usanza antica di raccogliere il prodotto di quest'arte, sparso in mille case diverse, in un solo punto di concentramento, da cui prende il nome, perché è di qui messo in commercio; è un solo appellativo, che corrisponde anche a un metodo unico, sorretto dall'abilità di un gran numero di operaie.
Il pizzo di Cantù, ul pizz, è un merletto realizzato tramite l'intreccio di fili, solitamente cotone, lino e seta, che vengono avvolti su fuselli, i oss; l'intreccio si crea su una base di appoggio, il tombolo, costituita da un cuscino imbottito di paglia di forma cilindrica, ul cussin, che viene appoggiato su un cavalletto, ul pundin, e mantenuto inclinato tramite un'assicella di legno, la tapparèla. Il prodotto che si realizza viene via via fissato al cuscino per mezzo di spilli, gugitt, e in alcuni passaggi è d'aiuto un uncinetto, ul cruscè, e una forbice. Il merletto viene costruito seguendo un sottostante disegno tracciato su un cartoncino 'la cartina' e forato, tecnicamente spuntato, lungo i contorni del motivo. La realizzazione del pizzo prevede più figure professionali: la disegnatrice che crea il progetto grafico seguendo procedure tecnico-stilistiche di disegno per merletto definite, la spuntatrice che organizza i fori sul cartone disegnato per la realizzazione esecutiva del merletto, la merlettaia che esegue sul tombolo il merletto.
Rientrano nella categoria dei pizzi di Cantù alcune tipologie di merletto caratterizzate da precise combinazioni di elementi: merletti a fili continui, punto Milano antico, punto Venezia, chiamato anche Cantù classico, punto mimosa, punto Rosalin, punto ornato.
A Cantù la "merlettaia" è una donna che ha imparato l'arte del pizzo da bambina, in casa, che ha completato la sua formazione alla scuola d'Arte, e che ha poi realmente fatto merletto tutta la vita, spesso per lavoro. Il lavoro, svolto a domicilio, spesso sottopagato, era commissionato da commercianti e manifatture della zona che fornivano loro filo e cartine per realizzare il manufatto da vendere.
Durante la prima metà del XX secolo, vengono realizzati gli esemplari più importanti e preziosi come tovaglie, tende, copriletti, paramenti sacri che rendono note a livello mondiale il pizzo di Cantù. Il suo stile, caratterizzato dalla presenza di specifici punti e da un decoro elaborato realizzato con grande perizia, soddisfa le richieste di un mercato di lusso attratto da prodotti artigianali la cui riconoscibilità diventa garanzia di qualità.
Si affiancano alle tipologie di merletto tradizionale canturino, repertori stilistici innovativi di tipo figurativo, affermatisi negli anni '30, detti merletti d'arte, risultato della sperimentazione di nuovi linguaggi, frutto di collaborazione progettuale con importanti architetti e artisti. L'attenzione al rinnovamento dell'aspetto progettuale del merletto è attuale esigenza di questa comunità. Negli ultimi anni si sono sviluppati sempre più spesso forme di collaborazione tra l'ambito del merletto e del design. Una rete di contatti che coinvolge designer, giovani progettisti, musei, gallerie d'arte e d'arredamento con esposizioni, che aprono la strada a nuove manifestazioni di creatività legate al merletto.
Negli ultimi anni anche la figura della merlettaia professionista si è evoluta: viaggia, parla le lingue straniere, naviga in internet. Le appassionate lavorano per partecipare con le loro opere alle mostre organizzate in tutta Italia e all'estero, partecipano ai Concorsi, anche internazionali. Frequentano corsi di merletto a fuselli in tutta Italia ed apprendono tecniche nuove, che sviluppano la sensibilità estetica e arricchiscono il bagaglio di conoscenze. Vi è un forte interesse anche presso le giovani generazioni, come dimostrato da alcune recenti iniziative. Difatti l'interesse per il pizzo di Cantù, scemato gradualmente dopo l'ultima Guerra per la perdita di importanza dell'elemento in chiave economica, si è risvegliato a partire dalla fine degli anni '80. In particolare, l'apertura di numerose scuole di merletto sul territorio canturino dimostra l'esigenza di una ricerca artistica autonoma, slegata oggi dalle uniche logiche del mercato. Questi corsi, per la quasi totalità liberamente organizzati da associazioni sorte in numerosi comuni del canturino e delle zone limitrofe, sono tenuti da abili maestre merlettaie che insegnano e mantengono vive le conoscenze tecniche maturate sul territorio in secoli di attività. L'assenza di fini di lucro rende quest'attività un puro svago femminile, sottratto alle regole del mercato e di ritmi obbligati di lavorazione.
La produzione amatoriale è prevalentemente orientata verso la conservazione tecnica e stilistica. Le scuole tendono a recuperare e insegnare l'antica tradizione di Cantù, esiste l'abitudine di riutilizzare vecchie cartine anche facendole rispuntare.
Oggi il merletto che viene commerciato dalle ditte ancora attive nel territorio è quello destinato alla biancheria da tavola, da letto e da bagno e alla decorazione della casa. La produzione è perlopiù rivolta a un mercato del sud Italia, dove ancora è diffusa la tradizione del corredo, o estero. Negli anni si è molto ridotta la produzione finalizzata all'arredamento sacro, un tempo fiorente. Per quanto riguarda l'abbigliamento una nicchia di mercato oggi sono le realizzazioni per l'alta moda. L'importanza economica del merletto di Cantù oggi è legata soprattutto al commercio, e le manifatture trattano per lo più merletti d'importazione. La produzione ancora presente sul territorio è legata a commesse estemporanee, che vengono affidate a singole artigiane o ad alcune scuole di merletto che organizzano il lavoro al loro interno. Anche le disegnatrici sono ancora in attività, impegnate a realizzare o disegni per cartine commerciate nelle mercerie che forniscono attrezzature per il pizzo, o disegni per merletti "importanti", che saranno realizzati all'estero.

NOTIZIE STORICO-CRITICHE

La pratica del merletto a fuselli ha origini molto antiche, anche se non è possibile indicare il periodo preciso della sua introduzione.
Si calcola che nei primi anni dell'Ottocento lavorassero a Cantù circa settecento donne che facevano pizzi di ogni altezza e misura. Solo nel tardo Ottocento si affermano alcune manifatture che iniziano a sostituire la precedente e più capillare rete basata su numerose figure di venditori, anche al minuto, e concentrano la produzione locale.
Tra il 1880 e il 1900 due eventi segnano l'evoluzione del merletto di Cantù: l'apertura della Scuola d'Arte Applicata all'Industria nel 1882, con due sezioni, una dedicata al mobile e l'altra al merletto, cioè i rami dell'artigianato locale che si intendeva potenziare, con lo scopo di riunire e conseguire l'insegnamento di disegno e modellazione. Il disegno, inteso come fondamentale momento di raccordo tra progettazione ed esecuzione, era oggetto di un corso comune alle due sezioni.
Nel 1900 vengono aperte le Manifatture Riunite Merletti. L'organizzazione della grande Manifattura, chiamata dalle lavoranti il Butegun, perfeziona la tradizionale suddivisione del lavoro. La fase centrale del lavoro è ancora svolto a domicilio dalle merlettaie, che ricevono le cartine dei motivi necessari a comporre il complesso repertorio decorativo dei manufatti più importanti.

APPRENDIMENTO E TRASMISSIONE

I segreti tecnici dell'arte del merletto sono sempre stati tramandati in ambito domestico da donne di famiglia o da maestre. Queste ultime figure documentate nell'Ottocento e all'inizio del secolo successivo ma quasi certamente attive anche nei secoli precedenti, organizzavano presso la loro abitazione una sorta di scuola-laboratorio nella quale insegnavano a pagamento alle giovani. Attualmente l'insegnamento del merletto avviene principalmente attraverso i corsi organizzati  da  scuole e associazioni che dagli anni 80 sono nate nel territorio ad opera di merlettaie che in passato avevano lavorato nelle manifatture o per i mercanti della zona.

COMUNITÀ

La comunità riferita alla tradizione del merletto è composta da merlettaie lavoranti e amatoriali, maestre, disegnatrici, spuntatrici, apprendiste. Nel territorio di Cantù esistono circa 30 Scuole o Associazioni che organizzano corsi per l'apprendimento amatoriale e professionale della pratica del merletto di Cantù.

AZIONI DI VALORIZZAZIONE

Il Comitato per la Promozione del Merletto organizza dal 1992, anno della sua costituzione, la Biennale Internazionale del Merletto di Cantù. In concomitanza con la Biennale pubblica cataloghi storico-tecnici sulla tradizione del Merletto. Il Comitato è un significativo punto di riferimento per conoscere la storia, i soggetti, le tendenze, i materiali, le tecniche del merletto a fuselli, presenti sia nei lavori realizzati in passato, ed nei manufatti  odierni.
Il Comitato Novedratese Promozione del Pizzo  organizza con il patrocinio del Comune di Novedrate la Mostra Internazionale del Pizzo. La mostra nasce nel 1977, come mostra amatoriale. Trasformata nell'arco degli anni in un grande evento internazionale, con la partecipazione di esperti nella pratica e studiosi nel tema da tutto il mondo.
Il Museo Didattico della Seta di Como promuove dal 2005 il "Concorso Europeo per un merletto a fuselli". L'intento del Museo è il recupero storico di manufatti (il pizzo a fuselli), tecniche, materiali (la seta) e arti tradizionali, e la divulgazione al pubblico di questo patrimonio.
Il concorso coinvolge l'intera comunità, è rivolto a scuole, associazioni, altre istituzioni didattiche e museali, artigiani e singoli artisti, designer e appassionati appartenenti ai Paesi della Comunità Europea e alla Svizzera. Le opere sono valutate da una Giuria Internazionale i cui membri sono esperti nei settori dell'arte, del disegno e del merletto.
Il PoliDesign di Milano ha in atto il progetto di valorizzazione  "Design al tombolo. Progetto di un intreccio." Una ricerca/azione in cui la creatività di un gruppo di designer incontra il sapere tipico di una collettività di disegnatrici e merlettaie canturine, detentrici di procedure, repertori e tecniche di interpretazione dedicate al merletto al tombolo. Si intende nell'ambito del progetto promuovere il ricollocamento della pratica attraverso il meticciamento della pratica soprattutto in termini materici e stilistici, realizzando una mini collezione di borse "transfrontaliere". Il progetto capitalizza  le ricerche di matrice etno-antropologica avviate in territorio trasfrontaliero, finalizzandole all'interno di riflessioni meta-progettuali secondo metodologie di design di processo fortemente orientate dalla componente umanistica.
I Comuni e le Asscociazioni del territorio di Cantù organizzano numerose esposizioni sul merletto di Cantù.
Le Scuole e Associazioni del Merletto presenti sul territorio di Cantù organizzano corsi,  stage, mostre per la rivalutazione della pratica del merletto canturino.

MISURE DI SALVAGUARDIA

E' in atto il processo di candidatura del merletto di Cantù all'inserimento nella Lista rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell'Unesco. Sostengono la candidatura i Comuni di Cantù e Novedrate, il Comitato per la Promozione del Merletto di Cantù, il Comitato novedratese promozione del pizzo, Enti e Associazioni per la promozione del merletto di Cantù e di Novedrate, Enti Istituzionali come il  Museo della Seta di Como.

Per sapere di più

Siti web

Bibliografia

  • Bianchi Carlotta, Montorfano Mariangela
    Pizzo di Cantu : il merletto a fuselli nell'Alta Lombardia
    Museo didattico della Seta; Enaip Lombardia 1999
  • Rizzini Maria Luisa
    Tra devozione e artigianato. I merletti nell'addobbo liturgico della Pieve di Cantù. 3ª Biennale Internazionale del Merletto
    Comitato per la Promozione del Merletto 1997

Beni materiali

Il consistente patrimonio di merletti storici, disegni, cartine presente nei Musei del territorio, nelle scuole e Associazioni di merletto e nei fondi privati di merlettaie e maestre merlettaie In particolare collezioni museali di pizzi di Cantù sono conservate presso i Musei P.Giovio di Como, Poldi Pezzoli di Milano, Scuola D'Arte Fausto Melotti di Cantù. Collezioni private di cartine e disegni per merletto e cianografie sono conservate presso la Cooperativa Produzione Merletti di Cantù, Manifattura Giorgio Galbiati, Manifattura Genoveffa Molteni, Manifattura Marelli. Fondi privati di disegni, cartine e pizzi presso le Scuole e Associazioni del Merletto, abitazioni private di merlettaie e maestre merlettaie.

A cura di

Regione Lombardia - Archivio di Etnografia e Storia Sociale - Fabia Apolito

Data di pubblicazione

12-GIU-2012 (Fabia Apolito)

Ultimo aggiornamento

28-SET-2016 (Agostina Lavagnino)

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