• slidebg1
    Spettacolo pirotecnico. Spettatori - Renata Meazza
  • slidebg1
    Giubiana di Cantù. Rogo - Meazza Renata
  • slidebg1
    Giubiana di Cantù. Manichino della Giubiana su pira di legno - Meazza Renata
  • slidebg1
    Giubiana di Cantù. Incappucciati con tamburi - Meazza Renata
  • slidebg1
    Giubiana di Cantù. Corteo con costumi storici - Meazza Renata
  • slidebg1
    Giubiana di Cantù. Falò in piazza Garibaldi - Meazza Renata
  • slidebg1
    Giubiana di Cantù. Distribuzione di vin brulé - Meazza Renata
  • slidebg1
    Giubiana di Cantù. Fuochi d'artificio e campanile - Meazza Renata
  • slidebg1
    Giubiana di Cantù. Pubbilico intorno al falò in piazza Garibaldi - Meazza Renata
  • slidebg1
    Giubiana di Cantù. Falò in piazza Garibaldi - Meazza Renata
  • Giubiana di Cantù - Elisa Piria
  • 2011
 Indietro

Categoria

Riti e Pratiche Sociali

Tag

DOVE

Cantù (CO), Lombardia - Italia

Il corteo storico parte da via Dante, percorre le vie del centro e termina in piazza Garibaldi, la piazza principale di Cantù, dove è predisposta la catasta per il falò.

QUANDO

gennaio, ultimo giovedì

Giubiana di Cantù

L'ultimo giovedì di gennaio, nella piazza principale di Cantù, vengono accesi fasci di legna e paglia per bruciare il fatoccio della Giubiana.
Secondo la tradizione, la Giubiana ha le sembianze di una donna giovane e bellissima. Nell'edizione documentata ha capelli castani legati in parte in due trecce, incarnato pallido, rossetto e smalto rossi. L'abito è povero e rattoppato. Nei giorni che precedono la festa, il fantoccio della Giubiana viene esposto in una vetrina di via Dante, vicino a piazza Garibaldi. Proprio da questo punto, poco prima delle 21, si muove il corteo. Il fantoccio viene caricato su un carro di legno trascinato a mano e scortato dal corteo in costume: in testa al corteo un gruppo di suonatori di tamburo, seguito da frati e armigeri incappucciati e nerovestiti e dai cortigiani. La marcia è lenta, al ritmo dei tamburi che preannunciano l'esecuzione capitale. Il passaggio del boia, vestito con un saio nero e un cappuccio appuntito che lascia spazio solo per gli occhi, precede l'arrivo della condannata a morte. Marcia lentamente, accompagnato dai rintocchi lugubri di una campanella, con in mano un'ascia e disegnato sull'abito un teschio bianco. Accanto a lui altre due figure incappucciate, una delle quali porta una spessa corda. Il carro della Giubiana viene trasportato da un gruppo di armigeri. Chiude il corteo un gruppo folkloristico di suonatori di flauto di Pan, I Fregamüsun.
Durante il corteo, che percorre le strade adiacenti a piazza Garibaldi, viene data lettura della pubblica condanna. Al centro della piazza, dove si trova il municipio, è predisposta la catasta per il rogo, alta tre, quattro metri e perfettamente conica. All'arrivo del corteo, il fantoccio della Giubiana viene collocato con una scala in cima alla catasta e viene inserita una torcia all'interno del cono di fascine. Altri gruppi di persone danno fuoco, con altre torce, alla massa di ramaglie poste alla base della catasta, che presa dai nidi di fuoco e dalle fiamme comincia ad ardere. Dalle faville, dal fuoco e dall'andamento delle fiamme si intravedono e si leggono i segni di buono o cattivo auspicio.
Mentre si attenua il rogo del fantoccio, l'attenzione dei partecipanti si sposta verso i fuochi d'artificio, che creano nel contesto della piazza altri giochi di luce e di colore. Al rogo segue una cena a base di risotto con salsiccia, la lügànega, e vin brülé. Il piatto, che viene distribuito da uno degli stand che circondano la piazza, viene preparato anche nelle trattorie e nei locali vicini, dove la festa continua oltre i bagliori del falò. Numerose bancarelle, che vendono diverse tipologie di prodotti, delimitano il perimetro di piazza Garibaldi.

NOTIZIE STORICO-CRITICHE

La festa della Giubiana di Cantù è legata alla rievocazione di un presunto fatto storico: la leggenda vuole che la Giubiana rappresenti la figura di una giovane castellana, colpevole di aver tradito la città, forse nella guerra tra milanesi e comaschi del XII secolo. Cantù, alleata a Milano contro la città lariana, subì una dura sconfitta. Alla fine però la guerra fu vinta dai milanesi, che conquistarono Como e decretarono, secondo la leggenda, la condanna al rogo della giovane traditrice che, ogni anno, viene simbolicamente immolata per ricordare l'evento.

APPRENDIMENTO E TRASMISSIONE

L'Associazione Pro Cantù è responsabile dell'organizzazione della festa dal 1905. L'Associazione costituisce la memoria storica vivente dell'evento e assolve alla trasmissione dei saperi per le nuove generazioni, indicando le modalità di svolgimento della festa stessa.

COMUNITÀ

Occasione di incontro partecipativo, gran parte della comunità è presente all'evento. Alta la partecipazione dei giovani. La Pro Cantù organizza e sostiene la festa della Giubiana, provvedendo, in collaborazione con l'Amministrazione Comunale, all'organizzazione della festa in tutte le sue parti: preparazione della catasta per il falò, organizzazione del corteo storico, spettacolo pirotecnico, preparazione del piatto tradizionale distribuito attraverso gli stand. Al corteo storico partecipa l'Associazione Gruppo Folkloristico Natale Brambilla, I Fregamüsun. Si tratta di un gruppo di Vighizzolo di Cantù, fondato nel 1929. Il gruppo propone canti, musiche strumentali con il flauto di Pan, firlinfö e danze folkloristiche dell'area brianzola, che esegue sia in manifestazioni pubbliche che in feste private. Partecipa all'evento anche il Gruppo Sbandieratori di Tavernola. Composto da tamburinari e sbandieratori, il gruppo, originario di Tavernola, offre esibizioni a richiesta in occasione di vari eventi. Ogni anno, la classe '55 di Cantù ha il compito di organizzare e mettere in scena il corteo storico dell'evento. La radio locale, Radio Cantù, organizza l'intrattenimento musicale della festa in piazza, che prosegue dopo il falò, e che vede una grande partecipazione giovanile.

MISURE DI SALVAGUARDIA

La Giubiana di Cantù fa parte del R.E.I.L. (Registro delle Eredità Immateriali Lombarde), progetto di valorizzazione, salvaguardia e promozione dei beni immateriali, saperi tradizionali e pratiche rituali della Regione Lombardia.

Per sapere di più

A cura di

Regione Lombardia - Archivio di Etnografia e Storia Sociale - Agostina Lavagnino

Data di pubblicazione

06-APR-2011 (Agostina Lavagnino)

Ultimo aggiornamento

05-NOV-2015

download cover image




Dalla Community


 Racconta