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2011
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Categoria
Riti e Pratiche SocialiTag
DOVE
Ortisei (BZ), Trentino-Alto Adige - Italia
Una persona vestita da San Nicolò passa di casa in casa insieme agli angeli e al servo Ruprecht. I Krampus (malans) girano invece per tutto il paese, ma la loro attività si concentra soprattutto nel centro e nell'area pedonale.
QUANDO
5 dicembre
CHI
Festa di San Nicolò a Ortisei
(San Miculau)
Il 5 dicembre, all'imbrunire, San Nicolò, affiancato dagli angeli e dal servo Ruprecht, passa di casa in casa per lasciare regali ai bambini e rimproverare quelli che si fossero comportati male. L'uomo che impersona San Nicolò si presenta in abiti da vescovo, con la mitra in capo, ed è reso irriconoscibile da una parrucca e una lunga barba bianca. Sotto il mantello rosso lungo fino ai piedi indossa una veste bianca e in mano regge un pastorale dorato. Varie associazioni locali organizzano la visita di San Nicolò su prenotazione e in cambio di un'offerta libera. Uno dei gruppi è quello organizzato dal sodalizio giovanile Nëus Jëuni. Girano per il paese in una macchina con la scritta Nikolaus Mobil, il che ha il vantaggio di far evitare loro le multe per sosta vietata della polizia municipale.
Contemporaneamente i Malans seminano scompiglio in paese: coperti di pellicce nere, con grandi corna in testa e armati di lunghi bastoni spaventano e atterriscono chiunque incontrino sulla loro strada. Ogni loro movimento viene sottolineato dal suono dei campanacci che pendono dai loro fianchi e fanno un gran baccano. Volti, braccia e mani sono colorati in nero corvino con una miscela di olio e colore acrilico. Si divertono a mettere le mani in faccia alle persone, che dal quel momento se ne andranno in giro con il volto annerito.
Negli ultimi anni l'attività dei Malans è stata regolata rigidamente dalle autorità: le persone che vogliono vestirsi da Malan devono registrarsi al Comune prima della festa e il giorno di San Nicolò devono ritirare presso la caserma dei Carabinieri un numero da applicare sul costume in modo che sia ben visibile. Si tratta di una misura precauzionale da parte delle autorità locali, visto che in passato ci sono state lamentele (soprattutto da parte di turisti) per oggetti danneggiati o abiti imbrattati. In caso di danni ne dovrà rispondere il responsabile o l'intero gruppo di Malans qualora non sia possibile identificare il responsabile. Nel 2011 si sono registrati al comune 27 Malans, gran parte minorenni, in controtendenza a quanto accadeva un tempo. Mentre in passato solo giovani uomini si mascheravano da Malans, oggi fra di loro si possono trovare anche donne.
Per far conoscere questa tradizione anche ai turisti, l'associazione turistica locale organizza nel tardo pomeriggio una sfilata di San Nicolò: insieme ai due angeli San Nicolò si sposta nell'area pedonale su una carrozza. La carrozza è seguita dai chiassosi Malans e si ferma nella piazza di fronte alla chiesa di Sant'Antonio per permettere ai bambini di avvicinarsi e ricevere la benedizione e piccoli doni.
APPRENDIMENTO E TRASMISSIONE
La trasmissione della tradizione avviene tramite la partecipazione diretta alla festa.
COMUNITÀ
La visita di San Nicolò nelle case è offerta dalle singole associazioni locali. Il gruppo di San Nicolò organizza visite soprattutto alle famiglie con bambini piccoli (fino a circa 10 anni). Un tempo i Malans erano impersonati soprattutto da giovani uomini, mentre oggi sono impersonati per lo più da ragazzi, ma tra i Malans si possono trovare anche donne. Dal momento che i Malans seminano scompiglio per le strade del paese, anche i passanti partecipano direttamente alla festa. Grazie alla sfilata di San Nicolò organizzata dall'associazione turistica, questa festa ha sempre di più i tratti di un evento turistico.
AZIONI DI VALORIZZAZIONE
La rivisitazione della tradizione da parte dell'associazione turistica, che da alcuni anni organizza la sfilata di San Nicolò, rappresenta una forma di valorizzazione.
Per sapere di più
Bibliografia
Usanzes de Gherdëina = Bräuche des Grödentales = Tradizioni della Val Gardena
Cassa Raiffeisen de Sëlva 1997
La realtà e l'immaginario nelle valli ladine dolomitiche: quotidianità della vita, tradizioni e credenze popolari fra passato e presente
Istitut Cultural Ladin "Micurá de Rü" 1997
A cura di
ITALIA Provincia Autonoma di Bolzano - Museum Ladin - Emanuel Valentin
Supervisore scientifico
Emanuel Valentin
Data di pubblicazione
08-DIC-2012 (Emanuel Valentin)
Ultimo aggiornamento
23-APR-2015 (Fabia Apolito)
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