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Categoria

Arti e Spettacolo

Tag

DOVE

Malesco (VB), Piemonte - Italia

QUANDO

Carnevale romano

CHI

Muntoni Daniele Muntoni Daniele
(informatore)

Ballo della Matuzinata a Malesco

(Matuzinàa)

La Matuzinàa maleschese ha come retaggio le danze armate e la Moresca, dalle quali trae i motivi coreutici-espressivi.
Un tempo questa danza era riservata alle figure dei Matuzitt (Matucini), personaggi carnevaleschi il cui ruolo era quello di presidiare al corretto svolgimento del Carnevale.
Le musiche utilizzate per la danze potevano essere di diverso tipo ma tutte il 6/8, sul genere di un altro ballo diffuso a Malesco, le Monfrine, di origine ottocentesca e dunque più recente.
La Matuzinaà veniva danzata solamente nel periodo carnevalesco ed era regolamentata rigidamente dalla Società dei Festitt, una compagnia a base societaria che regolava le feste dal ballo - i festitt appunto - ed era incaricata di organizzare ricorrenze ed eventi cerimoniali, sulla falsariga delle antiche Badie. Essa era formata solamente da uomini che vi potevano entrare nella fascia d'età tra l'adolescenza e la virilità e il cui operato si svolgeva soprattutto in inverno. Il controllo esercitato dal maschile nella società tradizionale contadina si esplicava anche nel controllo sociale della comunità durante le feste da ballo. La Matuzinàa era aperta ad entrambi i sessi ma alle donne non era consentito lasciare la sala da ballo senza essere accompagnate dal cosiddetto Caposala.Inoltre, seguendo il galateo da ballo ottocentesco, vi era un rigida disciplina per cui i due sessi, durante le pause, sedevano sui lati opposti ben separati.
Il bal di Matuzitt prevede uno sviluppo coreutico tipico della contraddanza da sale su due file, caratterizzato da diverse combinazioni di figure, scambi ed intrecci tipici di un ballo di società.
Uno svolgimento classico prevede che i matuzitt ordinino i ballerini a file di due. Al primo suono si procede in versi opposti in promenade poi, giunti al centro della sale, le due coppie in testa, guidate dai matuzitt, ripiegano ad arco verso l'interno intrecciandosi e formando delle figure come quella dell'otto, uno degli intrecci più caratteristici. Si tratta di una figura alquanto difficile poichè non si avevano punti di riferimento. Al termine, si procedeva in circolo con altre fiugre: spirali, Moulinet, la Catena o il Sottopasso.
Un tempo, sul finire del ballo, i Matuzitt erano soliti gridare Titt ul mund u balle, comando simile a altre contraddanze che dà la possibilità ai danzatori di improvvisare con figure non fisse e con un netto cambio di tempo da parte dei suonatori (eseguito in 2/4).
La Matuzinàa non si svolgeva sempre nello stesso modo ma le figure erano annunciate dai matucini che svolgevano il ruolo di guida e di capoballerini.
Attualmente, dopo un periodo di latenza, viene rieseguita da due anni a questa parte nel Carnevale maleschese da parte dei bambini guidati da Daniele Muntoni, uno dei pochi maleschesi ad aver imparato il ballo da coloro che lo praticavano nei tempi passati.

NOTIZIE STORICO-CRITICHE

La Matuzinàa maleschese affonda le radici in un ballo rinascimentale detto Matacino che in origine indicava vari tipi di danze armate, tra cui le cosiddette Moresche, ed era ricollegato ad un personaggio specifico del Carnevale chiamato Mattacino, le cui prime testimonianze risalgono al XV secolo.
Il termine sembra derivare dall'arabo Matawaggihin (colui che porta la maschera) giunto in Italia nella versione spagnola matachin (giocoliere). Nel tempo ha designato quindi sia il buffone, personaggio analogo al Trapula maleschese, sia i ballerini armati e abbigliati in maniera strana e con dei sonagli alle caviglie che eseguivano la danza ad essi dedicata. Si ricorda inoltre che il Mattacino ballerino è già attestato nel Carnevale di Venezia nel 1600.
I Matuzitt maleschesi riprendevano tale figura anche nel colore dell'abbigliamento composto da una veste bianca con dei cordoni rossi ai fianchi e dei campanellini (ciuchitt) ai piedi.
L'abitudine a dedicare balli particolari ai vari personaggi del Carnevale è riscontrabile anche in altre zone delle Alpi, si veda l'arlecchino del Bal do Sabre di Fenestrelle (TO).

APPRENDIMENTO E TRASMISSIONE

Attualmente la trasmissione di questa danza è affidata a Daniele Muntoni, il quale ha appreso gesti e movenze dalle persone più anziane di Malesco.

COMUNITÀ

Seppur viva nella memoria di molti maleschesi, la Matuzinàa non è più praticata nella sua versione di danza armata propiziatrice.
Viene tuttavia insegnata ai bambini come danza di gruppo.

AZIONI DI VALORIZZAZIONE

Già dagli anni '30 il gruppo folklorico Valle Vigezzo ha portato in scena la Matuzinàa spogliandola tuttavia di alcuni connotati come la presenza dei Matucini.
Oggigiorno è stata riproposta al pubblico nelle edizioni del 2012 e del 2013 del Carnevale maleschese la domenica pomeriggio durante la veglia danzante presso il bocciodromo del paese.

Beni immateriali collegati

Carnevale di Malesco

Per sapere di più

Bibliografia

  • Grasso Giuliano
    L'ultima Matuzinàa. Balli per violino, canti di tradizione orale e suoni di campane raccolti a Malesco.
    Edizioni Comune di Malesco 2002

A cura di

ITALIA Regione Piemonte - Settore Musei e Patrimonio Culturale - Maria Anna Bertolino

Supervisore scientifico

Bonato Laura

Data di pubblicazione

13-FEB-2013 (Maria Anna Bertolino)

Ultimo aggiornamento

10-MAR-2015 (Fabia Apolito)

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