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Categoria

Natura e Universo

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DOVE

Lombardia - Italia

CHI

Baj Federica Baj Federica
(imprenditore agricolo)
Baj Giovanni Baj Giovanni
(imprenditore agricolo)
Banfi Danilo Banfi Danilo
(imprenditore agricolo)
Banfi Pierangelo Banfi Pierangelo
(custode delle acque)
Besozzi Marco Besozzi Marco
(membro del direttivo del Consorzio)
Grippa Alessandro Grippa Alessandro
(informatore)
Mauri Gioachino Mauri Gioachino
(archivista)
Miscione  Fulvio Miscione Fulvio
(membro del direttivo del Consorzio)
Molaschi Giacomo Molaschi Giacomo
(imprenditore agricolo)
Rossi Giovanni Rossi Giovanni
(mugnaio)
Sonzini Angelo Sonzini Angelo
(informatore)
Sonzini Clotilde Sonzini Clotilde
(informatore)
Tettamanti Giuseppina Tettamanti Giuseppina
(membro del direttivo del Consorzio)
Villa Giorgio Michele Villa Giorgio Michele
(custode delle acque)

Gestione delle acque del fiume Olona

La gestione delle acque del fiume Olona costituisce un'attività essenziale per consentire la compresenza di uomini e fiume nello stesso territorio. Oggi tale gestione è controllata dal Consorzio del fiume Olona attraverso la figura di un tecnico, il custode delle acque detto in passato camparo, campè. Questi gestisce la distribuzione delle acque tra i consorziati, per la maggior parte agricoltori, vigila sulla corretta apertura delle paratoie che proteggono le bocche di presa - orifizi di derivazione d'acqua che servono all'irrigazione - affinché ognuno rispetti i quantitativi d'acqua e l'orario di apertura stabiliti e controlla che la rete di rogge derivate dall'Olona e i loro manufatti si mantengano in efficienza.
Il ruolo del custode delle acque diventa cruciale in caso di possibili piene o alluvioni (quando cioè il fiume esce dai suoi argini causando danni a cose e persone). Il suo compito in questi casi è quello di coordinare i responsabili delle singole bocche di presa, gli agricoltori che le hanno aperte, in collaborazione con i Comuni rivieraschi, la Protezione Civile e l'Agenzia interregionale per il Po – A.I.P.O. per indirizzare le acque evitando che raggiungano livelli di pericolosità.
Saper leggere il fiume - colore, tipologia dei detriti, livello delle acque - e le condizioni atmosferiche che si presentano è dunque una conoscenza specifica del custode delle acque, ma condivisa con gli agricoltori della zona. L'osservazione prolungata della stessa porzione di fiume consente di comprendere se lo scorrere delle acque procede secondo la norma oppure se a monte si sono verificati eventi di diversa natura in grado di stravolgerne il corso. La conoscenza dell'intera rete irrigua e del territorio circostante permette di intervenire tempestivamente senza arrecare danni ingenti alle strutture abitative, viarie, produttive.

NOTIZIE STORICO-CRITICHE

Il Consorzio del fiume Olona esiste dagli inizi del Seicento.
Con l'Atto di Transazione del 1923, essendo passate le acque dell'Olona sotto il controllo pubblico dello Stato, il ruolo del Consorzio è diventato quello di mediatore tra i propri consorziati e lo Stato stesso in materia di licenze, concessioni, manutenzioni e controlli ordinari, riscossioni dei canoni. A partire da tale data prende anche formalmente avvio l'incarico di sorveglianza su tutta l'asta del fiume. Le acque dell'Olona venivano all'epoca utilizzate sia per fini irrigui in ambito agricolo, sia come forza motrice, per i mulini ad acqua che sorgevano sulle sue rive e, a partire dalla metà dell'Ottocento, per le attività artigianali e proto industriali che lentamente li sostituirono. Compito del Consorzio, e nella fattispecie dei custodi delle acque, era allora anche quello di mediare tra gli interessi delle diverse tipologie di consorziati.
Fino alla seconda metà del Novecento il corso del fiume era suddiviso in tre riparti, ognuno dei quali era controllato da un proprio custode delle acque; oggi invece una sola persona controlla l'intero percorso dalla Rasa di Valganna a Pero, ma il suo lavoro, rispetto al passato, è agevolato dalla possibilità di spostarsi in automobile e dall'utilizzo di dispositivi elettronici di comunicazione e segnalazione.

APPRENDIMENTO E TRASMISSIONE

Le conoscenze legate alla gestione delle acque del fiume Olona sono sempre state tramandate oralmente da una generazione all'altra in ambito famigliare per quanto riguarda il loro uso irriguo in agricoltura.
All'interno dell'organico del Consorzio del fiume Olona le conoscenze tecniche idrauliche sono state oggetto di scritti redatti dagli  ingegneri del Consorzio e ora pubblicati o conservati presso l'Archivio del Consorzio; le conoscenze pratiche si trasmettono oralmente tra i custodi delle acque del fiume (campari) da una generazione all'altra, attraverso un periodo di lavoro comune e si apprendono direttamente sul campo. Attualmente il custode delle acque dell'Olona non ha un successore.

COMUNITÀ

Comunità del Consorzio del fiume Olona: costituita da circa 500 soggetti, tra cui figurano privati, aziende agricole, imprese e gran parte dei Comuni rivieraschi. Oltre ai consorziati – coloro le cui proprietà e diritti sono iscritti a loro nome nel Catasto consortile di Olona, Bevera e dei canali derivati – fanno parte del Consorzio tutti coloro che, a vario titolo, si servono delle acque del fiume o del suo alveo per usi e scopi diversi da quelli di irrigazione e di forza motrice.

AZIONI DI VALORIZZAZIONE

Il Consorzio del fiume Olona si è fatto promotore negli ultimi anni di progetti di riqualificazione delle sponde del fiume e della qualità delle sue acque, inquinate in passato da scarichi industriali e fognari. Il Consorzio ha inoltre sostenuto la nascita del Distretto Rurale della Valle Olona.
Nel giungo del 2007 è stata pubblicata a cura del Consorzio, la copia anastatica del Dizionario del fiume Olona scritto dall'ingegnere capo al Consorzio fino al 1924 Luigi Mazzocchi e contenente notizie descrittive riguardanti la gestione delle acque del fiume.
Sono stati organizzati, nel corso del 2011, due incontri detti Stati generali del fiume Olona, pensati come momenti di confronto tra gli attori che hanno a che fare con il fiume: rappresentanti dei Comuni rivieraschi e di Enti legati alla tutela dell'Olona e del suo territorio, studiosi.

MISURE DI SALVAGUARDIA

Un ricerca sulle attività produttive che si svolgevano in passato e tutt'ora si svolgono sulle sponde del fiume Olona è stata condotta tra il 2011 e il 2012 e partecipa al Registro delle eredità immateriali della Lombardia - R.E.I.L.

Per sapere di più

Siti web

Beni materiali

La rete irrigua che si dirama a partire dal fiume Olona, i manufatti e le bocche di presa che regolano l'erogazione delle acque. Il corso del fiume Olona è percorribile a piedi o in bicicletta lungo il percorso ciclabile approntato tra Castellanza e Castiglione Olona (18,9 Km).I mulini e gli opifici che sorgono sulle rive del fiume Olona a testimonianza dell'utilizzo delle sue acque. In particolare: Mulino Sant'Elena, Pregnana Milanese; Mulino Star Qua, Nerviano; Mulini di Gurone in località omonima, Comune di Malnate; Mulino Bernasconi, Malnate; Mulini Grassi, in località Sant'Ambrogio Olona, Comune di Varese.Il consistente patrimonio di documenti, carte, fotografie conservati presso l'Archivio del Consorzio del fiume Olona.

A cura di

Associazione Legautonomie - Bianca Pastori

Supervisore scientifico

Sara Zanisi

Data di pubblicazione

28-SET-2012 (Bianca Pastori)

Ultimo aggiornamento

16-APR-2015 (Fabia Apolito)

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