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Claudio Orsi e Marco Bucico lavorano un violino - Elisa Piria
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Liuteria popolare in Valle del Caffaro - Elisa Piria
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2010
Liuteria popolare in Valle del Caffaro
La liuteria in Valle del Caffaro ha una tradizione secolare: le prime testimonianze risalgono al 1701 con gli strumenti costruiti dai liutai della famiglia Mora. Alcuni strumenti di costruzione dei liutai Mora sono conservati presso musei italiani e stranieri: a Copenaghen un "Pandurina", a Norimberga una "Mandorina" e a Brescia al Museo Santa Giulia una chitarra battente. Da sempre legata al repertorio musicale e coreutico del carnevale, la liuteria locale produce violini e bassetti a 3 corde con caratteristiche organologiche che li assimilano agli strumenti di scuola bresciana, in particolare a quelli di Gasparo da Salò. Oggi la tradizione della liuteria, a Ponte Caffaro è portata avanti da Claudio Orsi, polistrumentista e liutaio.
Storicamente il legno occupa un ruolo centrale nell'economia della Valle del Caffaro; ancora oggi il bosco è definito "dote" perché alla proprietà di un prato è associata una quota di superficie boschiva. In passato i boscaioli della Valle del Caffaro migravano stagionalmente nelle valli trentine e tirolesi oppure lavoravano nei boschi di Bagolino, il cui legname era destinato alle segherie lungo il fiume ed ai forni fusori. Nel complesso le attività legate alla lavorazione del legno sono da leggere in un quadro di economia mista, movimenti migratori e lavoro stagionale, piuttosto che come specializzazione lavorativa esclusiva.
Accanto alle attività di sfruttamento economico del legno, a partire dal 1500 si diffonde in tutta la Valle Sabbia una tradizione di intaglio e scultura lignea, di cui i maggiori esponenti sono i Pialorsi di Levrange, noti come "Boscaì", ed i Bonomi di Avenone. Oggi a Bagolino e Ponte Caffaro troviamo artisti ed artigiani intagliatori, la cui opera si esprime in continuità con la tradizione. Personaggio di grande interesse artistico ed umano è Gaetano Salvini, capo della Compagnia dei Ballerini di Ponte Caffaro ed esperto intagliatore, recentemente scomparso. Oltre alle sculture legate al rituale carnevalesco ed ai suoi personaggi lo scultore ha realizzato mobili in legno massiccio, ornati da bassorilievi artistici.
La liuteria popolare si inserisce quindi nel solco della tradizione del lavoro di intaglio e scultura lignea ed ha un riferimento stilistico nella scuola liutaria bresciana, da cui eredita elementi caratterizzanti come il doppo filetto. La costruzione di strumenti ad arco richiede grandi competenze tecniche, profonda conoscenza del materiale e degli attrezzi di lavorazione: Claudio Orsi evita l'utilizzo delle morse nella lavorazione delle tavole armoniche per non intaccarne l'elasticità. Si lega anche ai saperi della natura, per le conoscenze legate all'abbattimento ed alla conservazione del legname: il legname deve essere tagliato all'inizio della luna calante che precede il solstizio d'inverno, quando l'attività vegetativa è ridotta al minimo e la resina contenuta è pochissima.
La liuteria bagossa produce violini e bassetti, utilizzati per l'esecuzione dei balli di carnevale; con l'affinarsi dell'esperienza, Claudio Orsi ha iniziato a costruire anche altri strumenti a corda: violoncelli, viole e contrabbassi.
APPRENDIMENTO E TRASMISSIONE
Claudio Orsi appartiena ad una famiglia di suonatori e liutai, da cui ha appreso le basi delle tecniche di lavorazione. Anche grazie al REIL ha ampliato la cerchia dei suoi allievi, organizzando insieme al suo primo allievo Marco Buccio laboratorio di formazione per giovani artigiani
Beni immateriali collegati
Carnevale di Bagolino
Repertori violinistici della Valle del Caffaro
Per sapere di più
A cura di
Associazione Culturale Legno e Identità - Elisa Piria
Data di pubblicazione
26-APR-2012 (Elisa Piria)
Ultimo aggiornamento
01-APR-2015 (Fabia Apolito)
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